mercoledì, gennaio 10, 2007

LIBRARE - "La casa in collina" di Cesare Pavese

Inauguriamo con "la Casa in Collina" di Cesare Pavese, questo spazio riservato a ttui quelli che amano viaggiare con la mente attraverso una buona lettura e quindi un buon libro.
Ho chiesto collaborazione ad una cara amica che potra' segnalarci di volta in volta l'opera del passato e del presente....a te Livie'!

"La casa in collina" di Cesare Pavese
pp 120 ed. Einaudi Tascabili - £ 14.000

E' un libro molto piccolo, 120 pagine si leggono in fretta; ne consiglio la lettura perchè, oltre ad essere un bel libro, è scritto bene in modo chiaro, con la massima semplicità, soprattutto nell'attenta ricerca dei vocabili.
La storia si svolge a Torino e nelle colline piemontesi, nel periodo della seconda guerra mondiale, quando i tedeschi deportavano chiunque fosse contrario al regime. Si tratta anche di una storia d'amore mai confessata veramente, nata per gioco, persa, ritrovata e di nuovo persa, forse in maniera definitiva. Persa per fraintendimento di sentimenti e atteggiamenti, ritrovata per volere del caso, persa per la triste realtà della guerra; l'oggetto di questo amore viene deportato perchè affiancava i partigaini.
Il protagonista riflette sulla precarietà della vita in tempo di guerra, della precarietà dei legami, dell'egoismo dell'uomo al potere che vuole sempre di più. Trasmette al lettore l'angoscia e la paura date dal periodo del regime fascista, dove spaventava di più essere arrestati e deportati che non uccisi in un solo istante, cosa, quest'ultima, che poteva diventare quasi una speranza! La lotta dei partigiani, il nascondersi per non morire di chi, come il protagonista, ha paura nel suo egoismo di esporsi contro il potere. La perdita indesiderata, improvvisa e inaspettata delle persone care con le quali si è diviso un bel periodo di serenità prima della fine della pace: e non saperne più nulla. La guerra violenta contrapposta alla pace delle verdi e rotonde, calme colline; la fuga attraverso queste e la paura di essere scoperti perchè braccati.
Pavese racconta tutto con fermezza e ricchezza di particolari semplici e chiari che rendono estremamente fluida la lettura del testo e conducono il lettore ad una attenta riflessione sul periodo buio degli anni della seconda guerra mondiale.
Livia

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie Massimè...me so emozionata.
Livia